giovedì 30 aprile 2009

Cosa si fa, e cosa non si fa a Reggio per il trasporto pubblico

di Enzo Grappi
L’errore di fissare perentoriamente la data del 16 aprile da parte della nuova formazione politica Sinistra e Verdi per Reggio per chiudere un eventuale accordo elettorale alle amministrative con il Partito Democratico ha esposto questa formazione ad una facile rappresaglia polemica. Bene ha fatto quindi Giuseppe Neroni a riportare l’attenzione sui punti programmatici del confronto, gli unici che dovrebbero essere dirimenti per un accordo.
Fra tanti punti sollevati da Neroni che condivido, vorrei concentrarmi sulla richiesta di politiche per “trasporti alternativi all’auto privata”. Bisogna intendersi bene, perché una frasettina generica sullo sviluppo del trasporto pubblico non si nega in nessun programma elettorale, ma quello che conta non è quello che si dice o si scrive (che allora avremmo dovuto prestare fede ai proclami contro l’urbanizzazione selvaggia contenuti da almeno trent’anni nei PRG) ma solo quello che si fa. E quello che si fa per il trasporto pubblico è molto poco. Una volta sgravata la coscienza con una frase di circostanza, quando si passa all’elenco delle opere in corso, finanziate o programmate sul territorio della provincia, si trovano quasi esclusivamente opere per il trasporto privato: nuove tangenziali, nuova via Emilia, prolungamenti di autostrade, nuova statale 63 …… Solo su questa ultima strada, in un incontro pubblico tenutosi a Castelnuovo Monti, la Provincia ha presentato progetti per 500 milioni di euro! Diconsi 500 milioni, compreso un assurdo traforo sotto il Cerreto da 150 milioni di euro! Non vedo, neanche lontanamente, un analogo impegno per il trasporto pubblico. Non ho mai visto progetti né da 500 né da 50 milioni di euro per avviare ad esempio metropolitane di superficie lungo la via Emilia e per collegare i principali centri della provincia.
Mi si dirà che per il trasporto pubblico è stata realizzata l’alta velocità e sarà realizzata la stazione mediopadana; senza entrare nel merito dell’utilità di questa opera, mi limito a constatare che per ora essa ha portato solo a un peggioramento del servizio per i tanti pendolari che utilizzano i treni regionali o interregionali. (17.4.09)

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