mercoledì 17 giugno 2009

Pugno di ferro, cosi si vive nel «Principato delle macerie» Terremoto 8

di Claudia Fusani e Massimo Solani, L'unità di ieri 16 giugno
In questi mesi è stato sperimentato un sistema di propaganda; il commissario con poteri assoluti. Un modo di governare che tanti piace al premier, ma che sta limitando la libertà dei terremotati. L’atto fondativo e stato una scossa sismica devastante. Nessuno quella tragica notte del 6 aprile era stato in grado di immaginare che nel centro Italia stava per nascere un nuovo Stato. Il terzo, dopo San Marino e il Vaticano, tra quelli che si trovano all’interno dei confini nazionali: il Principato delle macerie.

Mentre decine di migliaia di persone continuano a vivere disagi enormi, in Abruzzo il governo sperimenta un modello di organizzazione sociale e, assieme, un apparato di propaganda e di gestione del consenso. In nome dell’emergenza è stato limitato il potere decisionale delle comunità locali. In nome della propaganda e stato creato un sistema di controlli che rende difficile il lavoro dei giornalisti e molto complicata la diffusione delle notizie su quanto accade all’interno delle 180 tendopoli.
Oggi, dopo oltre due mesi di paziente attesa, duemila cittadini del Principato delle macerie raggiungeranno la capitale d’Italia per far sentire la loro voce. Lo faranno - con un sit in davanti alla sede del governo - proprio nel giorno in cui la Camera dei deputati avvia la discussione sul decreto-terremoto.
Un provvedimento che la maggioranza non intende modificare, tanto che e possibile l’ennesimo voto di fiducia.
Silvio Berlusconi ha fatto sul terremoto un forte investimento di immagine.
La sua presenza quotidiana nei luoghi della catastrofe ha accresciuto la sua popolarità. La decisione di trasferire il G8 dalla Maddalena allAquila l’ha rafforzata sul piano internazionale prima che le sue vicende giudiziarie (il processo Mills) e coniugali (il caso Noemi) la riportassero al tradizionale basso livello.
Di certo il premier e il suo governo si giocano tra le macerie d’Abruzzo molta della loro credibilità. E il capo della Protezione civile Guido Bertolaso - che del Principato delle Macerie e il capo supremo, ne e perfettamente consapevole. Cosi ieri - dopo che i sudditi avevano occupato per protesta la pista dell’aeroporto di Preturo (quella dove, dopo le opportune modifiche, atterreranno i grandi del G8) si e affrettato a dare una intervista al ≪La 7≫ per assicurare che tra le macerie d’Abruzzo tutto va per il meglio. E palazzo Chigi ha diffuso un comunicato nel quale, tra l’altro, si assicura che anche le seconde case saranno pagate. Chissà. Il fatto è che questo concetto non e presente nel decreto che oggi il Parlamento comincia a esaminare.
Cosi come non compaiono le iperboliche promesse fatte dal premier in questi due mesi.❖

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