domenica 30 agosto 2009

Il cavaliere senza testa

di Valentino Parlato, da Il Manifesto on line

L'autunno non è ancora cominciato e lo stato della politica italiana è già un disastro, con sicuro danno per i cittadini italiani. Un disastro con alcuni paradossi: il primo che il manifesto stia dalla parte della gerarchia cattolica; il secondo che il Cavalier Silvio si sia convertito al culto della Chiesa Padana. Viene il dubbio che l'astinenza dalle escort, cui l'avrebbe obbligato la stampa di tutto il mondo, gli abbia dato alla testa. Capita.

Il punto è che dopo le critiche della Chiesa a Berlusconi, quest'ultimo aveva pensato a una riconciliazione con un pranzo con il cardinal Bertone, ma il cardinal Bertone ha mandato al diavolo il cavaliere dicendo che le spese del pranzo sarebbe stato meglio spenderle per opere di bene. Certo le cannonate sparate dal giornale di famiglia devono aver fatto traboccare il vaso. Vittorio Feltri direttore del Giornale e indomito combattente accusa Dino Boffo direttore de l'Avvenire di omosessualità (che in verità non sarebbe un reato) e di molestie alla moglie di un suo amico. Siamo indubbiamente nell'alta politica.
Nei 45 anni di vita repubblicana credo che mai fossimo arrivati a questo punto e non so bene come il Presidente Giorgio Napolitano riuscirà a metterci una pezza. Ma c'è più di una ragione per sperare che di qui al prossimo 2 giugno l'Italia sia guarita, o almeno convalescente, dal berlusconismo, che oggi la infetta con una diffusione incredibile. Anche Fini si rende conto che in questo modo non si può andare avanti. E poi, massimo del tragico ridicolo, la querela di Berlusconi alle 10 domande di Repubblica, per danni morali valutati in un milione di euro, cioè il valore effettivo del prestigio dell'attuale presidente del consiglio: chi non è pronto a fare una colletta anche di dieci milioni di euro purché si tolga dalle palle?
L'opposizione (salvo alcune forze o debolezze extraparlamentari) è convinta che la grande stagione, quando si parlava di socialismo e addirittura di comunismo, è tramontata per sempre. Non ci sono più grandi obiettivi: si agitano solo per vincere il congresso. Ma sarebbe ora che cominciassero a pensare di battere Berlusconi al più presto, già ai primi dell'autunno. È possibile, e certo più importante che vincere il congresso.
Ps. La tardiva dissociazione di Berlusconi dalle accuse omofobiche del Giornale con la dichiarazione che «la vita privata è uguale per tutti» è una chiara rivendicazione e, insieme, la conferma che non sa più dove mettere i piedi.

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