domenica 17 ottobre 2010

Roma 16 ottobre 2010, Grande manifestazione della Fiom: Landini (Segr. Gen. della Fiom): ''Unificare i diritti'

dal Manifesto on line l'intervento di Maurizio Landini, Segr. Gen. della FIOM il 16.10.10:
(Guarda anche il video del comizio)

Vedere questa bellissima piazza dà davvero tanta felicità, ma allo stesso tempo indica una speranza. È anche una piazza che indica una forza; soprattutto è una piazza che unisce questo paese e che parla al paese. Dice cioè che per uscire dalla gravissima crisi che stiamo vivendo c'è bisogno di rimettere al centro il lavoro, i diritti. E che per questa ragione è necessario contrastare la politica che il governo sta facendo ed è necessario contrastare la politica che Confindustria, in questo paese, insieme a Federmeccanica, sta facendo.

Continua...

martedì 12 ottobre 2010

Immagina che il lavoro - Seconda parte - Reggio E. 13.3.10

Continua...

Auto Draft

Continua...

lunedì 11 ottobre 2010

Immagina che il lavoro 1- Reggio Emilia 13 Marzo 2010


in omaggio alla Libreria delle Donne di Milano che il 14 ottobre festeggia il suo trentacinquesimo compleanno, e come riparazione al fatto che, preso da eventi immensamente felici e profondamente coinvolgenti (la nascita della mia nipotina Viola), non avevo avuto tempo allora di montare le riprese che avevo fatto il 13 Marzo, in occasione della giornata "Immagina che il lavoro, organizzata da 6Donna e Reggio Fharenheit.
Un saluto a Silvia Motta e Lia Cigarini (Dino)
p.s: Dopo questa prima parte seguiranno nei prossimi giorni altre 4 o 5 spezzoni.

Continua...

martedì 5 ottobre 2010

riedizione: “Post fata resurgo”: una volta le chiamavano Opere Pie ..

di Leonardo Angelini,

già apparso su questo blog il 2 Maggio 2009

In base ad un decreto legge del 2 giugno del 2001, voluto dall’allora ministra Turco, e varato a parlamento chiuso pochi giorni prima dell’avvento del redivivo Berlusconi, le vecchie IPAB furono trasformate in ASP (Aziende di Servizi alle Persone) destinate a diventare – nelle intenzioni della Turco – uno dei fulcri di quel processo di esternalizzazione dei servizi volto a rovesciare i criteri si sussidiarietà, a mettere fuori gioco i vecchi servizi pubblici e a diventare il motore dei nuovi servizi alla persona dell’allora nascente welfare mix.

In base a quella legge – peraltro mai discussa in parlamento - che demandava poi alle regioni la fissazione dei criteri attuativi in base ai quali poi mettere concretamente in piedi nel territorio le varie ASP, negli anni scorsi la Regione Emilia e Romagna ha varato un insieme di norme in base alle quali, entro e non oltre il 30 aprile scorso, le ex IPAB regionali dovevano trasformarsi in ASP, pena l’alienazione da parte dei comuni dei loro patrimoni.

Sono nate così in fretta e furia in Regione, fra il gennaio e l’aprile di quest’anno, 41 ASP, sei delle quali in provincia di Reggio Emilia: l’Opus Civium, l’OSEA, il S. Pietro e Matteo, la Magiera Ansaloni, il Progetto Persona e la Rete. In base alla legge regionale del 2 Marzo del 2003, poi perfezionata a più riprese, tutte queste neo-aziende sono state istituite dai comuni del distretto in cui operavano in precedenza come IPAB.

Continua...

Sull'ASP Rete - Ufficio Stampa del Comune, Lunedì 17 Dicembre 2007

Asp - approvazione in cc (17.12.07)

Continua...

giovedì 23 settembre 2010

Waka Waka per mandare via Minzolini





Continua...

lunedì 20 settembre 2010

Lo specchietto di Marchionne

di Guido Viale, da Il Manifesto on line

«È curioso notare come Morgan Stanley, banca storicamente vicina a Marchionne, non consideri le proiezioni finanziarie sottostanti a Fabbrica Italia, il programma di 20 miliardi di investimenti in 5 anni presentato dalla Fiat al governo per raddoppiare la produzione di auto nel paese e ottenere via libera alla chiusura di Termini Imerese e alle ristrutturazioni prossime venture».

Continua...

giovedì 16 settembre 2010

Fondazione Claudio Sabattini - FIOM Torino

A 30 anni dalla sconfitta alla FIAT del 1980, l’attuale situazione del sindacato e della politica e la crisi del modello sociale ed economico che si è venuto affermando negli ultimi decenni, anche in relazione a come si concluse e fu letta quella vicenda, rendono possibile una riflessione che contribuisca sia a rileggerne il significato, sia a misurarsi con i problemi di fondo a cui oggi siamo richiamati. E’ con questo intento che la FIOM di Torino e la Fondazione Claudio Sabattini promuovono due iniziative di approfondimento e confronto a Torino per Martedì 28 settembre e Venerdì 8 Ottobre 2010.

28 Settembre, su “Democrazia e rappresentanza: 1980 – 2010” con partecipazione e interventi di delegati sindacali. - Presso “Gruppo Abele” – Corso Trapani, 90 -

Venerdì 8 Ottobre “Ottobre 1980 – Ottobre 2010 – A trent’anni dalla sconfitta sindacale alla Fiat” ,  Presso Salone CGIL Piemonte  - Via Pedrotti, 5  -       

Per chi vorrà approfondire, un contributo verrà nelle prossime settimane dalla riedizione di “ Restaurazione italiana (passato e presente dei “35” giorni alla Fiat del 1980)” di Gabriele Polo e Claudio Sabattini, con una nuova premessa di Polo, l’introduzione di Gianni Rinaldini e una post fazione dello storico Luca Baldissara (Edizioni “L’ancora del mediterraneo”).

Sempre per quanto riguarda ruolo e contributo di Claudio Sabattini nel movimento sindacale è di imminente uscita il volume di ricerca storica “Operai e Sindacato a Bologna – L’esperienza di Claudio Sabattini (1968 -  1974)” della Fondazione e a cura di Luca Baldissara e Adolfo Pepe (Ediesse).

Nei prossimi giorni verrà diffuso il programma completo delle due iniziative

Continua...

mercoledì 15 settembre 2010

Sbagliato il bersaglio: non erano clandestini!

di Annamaria Rivera, da Liberazione di oggi 15.9.10, Editoriale p.1

E’ arduo stabilire se la stoltezza prevalga sulla crudeltà, l’incoscienza sul razzismo, l’insipienza politica su un deliberato disegno politico. Nel caso del ministro dell’interno verrebbe la tentazione di dire che si tratta di un mélange di tutte queste proprietà. La sua “giustificazione”  del tentativo di abbordaggio e dell’assalto a colpi di mitraglia della motovedetta italo-libica contro marinai inermi  –“Immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave che trasportava clandestini”- ha una strana affinità con la banalità del male incarnata da certi burocrati nazisti, tanto mediocri quanto criminali. Quegli ometti per i quali gli intoppi e le inefficienze della macchina della deportazione e dello sterminio erano “problemi tecnici”, al massimo “deplorevoli inconvenienti”.  

Continua...

Questo è il blog di Reggio Fahrenheit

- se vuoi iscriverti alla nostra mailing list: invia una mail a fahre@email.it indicando il tuo nome e cognome