martedì 30 dicembre 2008

Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?, di Mustafa Barghouthi con Francesca Borri

E leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua.
Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete. E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti? E i bambini, consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano?
Muore di guerra o di pace, chi muore perché manca l'elettricità in sala operatoria? Si chiama pace quando mancano i missili - ma come si chiama, quando manca tutto il resto?

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lunedì 29 dicembre 2008

Senza uguaglianza la democrazia è un regime, di GUSTAVO ZAGREBELSKY

da: Repubblica on line:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/26/senza-uguaglianza-la-democrazia-un-regime.html
Regime o non-regime? Un confronto su questo dilemma, pur così tanto determinante rispetto al dovere morale che tutti riguarda, ora come sempre, qui come ovunque, di prendere posizione circa la conduzione politica del paese di cui si è cittadini, non è neppure incominciato. La ragione sta, probabilmente, in un' associazione di idee. Se il "regime", inevitabilmente, è quello del ventennio fascista, allora la domanda se in Italia c' è un regime significa se c' è "il" o "un" fascismo; oppure, più in generale, se c' è qualcosa che gli assomigli in autoritarismo, arbitrio, provincialismo, demagogia, manipolazione del consenso, intolleranza, violenza, ecc.

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mercoledì 17 dicembre 2008

In nome della parità tra i sessi: donna partorirai nel dolore e lavorerai fino a 65 anni, di Carmen Marini

Bene, volete la parità? allora in pensione a 65 anni come gli uomini. Questo e quello che ci dicono i nostri governanti (e non solo) da qualche tempo a questa parte.
Con un semplice…decreto, cancelliamo tutte le disparità.
Ho paura che l’idea di cancellare le disparità attraverso l’adeguamento della ” vita” delle donne alla “vita” degli uomini sia l’ennesimo inganno di una società a “misura d’uomo”, che non vuole capire che non di parità fra i sessi si deve parlare ma di diritti della differenza. Forse che le libertà conquistate negli anni settanta non sono ancora state digerite? Direi proprio di si e si vede.
Vogliamo cancellare la (libera) maternità, la cura che le donne dedicano alla famiglia, ai figli, alle persone svantaggiate che hanno vicino, agli anziani, agli uomini che hanno accanto, e al loro diritto di un lavoro anche fuori casa, con un decreto? Vogliamo dire che le donne devono essere uguali agli uomini nonostante i dati confermino che la disoccupazione e gli stipendi delle donne siano notevolmente inferiori? Vogliamo dire che le donne sono uguali agli uomini quando sono semplicemente “fuori” da tutti gli organismi di potere o, quando ci sono, fanno decorazione. Per favore a questo punto eviterei l’esercizio di nominare quelle tre o quattro donne che nel mondo si fanno interpreti di poteri al maschile.
Vogliamo rendere le donne pari agli uomini nel momento dell’uscita dal lavoro e del ” prima “chi se ne occupa? durante la propria vita ogni donna dedica alla cura della casa mediamente 5 ore a fronte di 1 degli uomini, sposata o non sposata, cosa per altro di cui andiamo fiere. La donna, se sola, ha più difficoltà a trovare lavoro e casa, per arrivare a dati più gravi che ci dicono che la prima causa di morte per le donne è la violenza subita da mariti compagni, famigliari, conoscenti, sconosciuti o ex. Vogliamo negare gli effetti del patriarcato? Vogliamo dire: scusate, ci dispiace, basta, abbiamo scherzato e con un colpo di spugna cancellare tutto quello che la storia e la religione hanno fatto subire alle donne?
Non mi sembra.
Nell’ultima finanziaria si sono tolti i soldi per il piano nazionale contro la violenza alle donne, i soldi per gli asili nido, i fondi per il sostegno all’imprenditoria femminile.
Non c’è nessuna volontà di riconoscere il lavoro di cura che le donne quotidianamente svolgono in quella famiglia tanto “decantata” ma che noi donne dobbiamo dire: tanto sconosciuta e abbandonata.
Poi d’un tratto sentiamo parlare di parità, ma è un sogno.
Svegliamoci, presto, la caccia alle streghe è dietro l’angolo.



lettera pubblicata dalla Gazzetta di Reggio Emilia il 16-12-2008

lunedì 15 dicembre 2008

Auguri a chi crede ... (ovvero: i nostri auguri)

auguri a chi crede che donne e uomini abbiano gli stessi diritti
auguri a chi crede che non ci sia pace senza giustizia sociale
auguri a chi crede che la vita debba essere felice “in terra”
auguri a chi crede che la famiglia sia dove c’è amore e rispetto
auguri a chi crede che offendere la dignità delle persone sia “peccato”
auguri a chi crede che non dare casa e lavoro a chi non ha nulla , sia peccato
auguri a chi crede che non “vedere” le mafie sia peccato
auguri a chi crede che la guerra sia peccato e non sia mai “giusta”
auguri a chi crede che ribellarsi alle ingiustizie sia un dovere di tutti gli individui
auguri a chi crede che pensare solo al proprio interesse sia peccato
auguri a chi crede che sia possibile non credere in nessun dio

auguri a chi cerca di vivere nella giustizia e nella pace,
qui e ora, per sé e per gli altri!!!

sabato 13 dicembre 2008

Prova video live con mogulus

venerdì 5 dicembre 2008

da "L'informazione di Reggio" di Domenica 30 novembre '08




Video relativi giornata del 29.11.08: Giornata mondiale contro la violenza alle donne

Reggio Fahrenheit e NONDASOLA
GIORNATA MONDIALE
CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
pubblica lettura: Testimonianze e racconti sulla violenza alle donne
29 Novembre 2008
presso la sala mostre al primo piano di Piazza Casotti - Reggio Emilia
(approfittimo per ringraziare l'Associazione Italiana del Punto a Croce per avere acconsentito al passaggio dalla mostra per ragginugere il primo piano di P.zza Casotti)
le riprese sono di Piera V.
video n.1 (Carmen):

video n.2: Antonietta

video n. 3: Fiorella, Deliana, Antonella , Clelia

video n. 4: Annamaria, Claudia, Adriana

video n.5: Giuseppe, Lena, Vanna, Dino

video n.6: Enzo, Marco, Lorenzo

video n. 7: Ethel, Stefano

video . n.8: Nilla, Luciano, ..., ...

video n.9: Mariella, Adriana, Annusca, Marco

video n.10 (ultimo): Claudia, Clelia, Adriana, Atos, Adil

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