venerdì 29 maggio 2009

Berlusconi e la miopia dell’opposizione

di Annamaria Rivera, apparso su: “Liberazione”, 29 maggio 2009, p. 1
“Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli, potevo sprangare il Parlamento…”. C’è una certa assonanza di stile, forse anche d’intenti, fra il personaggio mediocre che condusse l’Italia nel baratro e l’ometto tronfio, arrogante e incolto, specialista in barzellette qualunquiste e in battute machiste, corruttore di minorenni e non solo, che oggi promette di stanare e schiacciare i “grumi eversivi tra le toghe”.

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giovedì 28 maggio 2009

Noemi, quattro cose ovvie

di Beppe Severgnini
(da “Italians" del 28 Maggio 2009, in: il corriere.it: http://www.corriere.it/solferino/Severgnini
Un pesce rosso convinto d'essere un cardinale, gli economisti che ammettono di non averci capito niente, la politica fuori dalla nomine Rai, José Mourinho che lavora gratis. Sono molte le notizie surreali che avrebbero potuto colorare questa torrida primavera, ma è toccato a una ragazzina e ai suoi bizzarri rapporti col presidente del Consiglio.

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domenica 24 maggio 2009

"Così papi Berlusconi entrò nella vita di Noemi"

L'INCHIESTA. Parla Gino, l'ex fidanzato della ragazza di PorticiLa prima telefonata del Cavaliere: "Sono colpito dal tuo viso angelico"
di GIUSEPPE D'AVANZO e CONCHITA SANNINO, da Repubblica on line: http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-2/parla-gino/parla-gino.html
NAPOLI - Il 14 maggio Repubblica ha rivolto al presidente del consiglio dieci domande che apparivano necessarie dinanzi alle incoerenze di un "caso politico". Veronica Lario, infatti, ha proposto all'opinione pubblica e alle élites dirigenti del Paese due affermazioni e una domanda che hanno rimosso dal discreto perimetro privato un "affare di famiglia" per farne "affare pubblico". Le due, allarmanti certezze della moglie del premier - lo ricordiamo - descrivono i comportamenti del presidente del Consiglio: "Mio marito frequenta minorenni"; "Mio marito non sta bene".

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sabato 23 maggio 2009

Omicidio Rostagno, due boss mafiosi fecero uccidere il giornalista

Da l’Unità online 23 maggio 2009:
L'omicidio di Mauro Rostagno sarebbe stato deciso ed eseguito da capimafia trapanesi. L'inchiesta della polizia di Stato ha portato alla conclusione che furono i boss ad ordinare l'agguato la sera del 26 settembre 1988, uccidendo così il giornalista-sociologo, uno dei fondatori della comunità Saman. Il gip del tribunale di Palermo, Maria Pino, ha emesso due ordini di custodia cautelare su richiesta dei pm della Dda, Antonio Ingroia e Gaetano Paci.

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venerdì 22 maggio 2009

Berlusconi si trucca prima dell'intervento alla Confindustria

Questa la fotosequenza pubblicata su Repubblica online che mostra Berlusconi che si trucca prima dell'intervento di ieri alla Confindustria. No comment! (clicca sulla stringa):
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/silvio-fazzoletto/1.html

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mercoledì 20 maggio 2009

Giovani come tanti

di Lucia Annunziata - da La Stampa online
Ma, insomma, cosa mai devono fare, questi ragazzi? Se vogliono fare le letterine, li si accusa di seguire i più volgari modelli culturali. Se si chiudono in casa e chattano tutto il tempo, ci si allarma per una generazione distaccata dalla realtà. Se bevono ogni sera nella movida, li si descrive sulla strada dell’alcolismo. Se vanno in piazza per il Papa, li si guarda come premoderni. Se invece hanno rapporti sessuali, li si proclama amorali precoci. Se si iscrivono obbedienti alla trafila delle primarie del Pd, li si descrive come precoci burocrati. Se diventano giovani leader alla Bocconi o all’Aspen, li si racconta come mostri di ambizione. E se manifestano in piazza - come succede in questi giorni - non ne parliamo: eccole lì, le nuove leve del terrorismo.

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martedì 19 maggio 2009

La coscienza e il senso comune Una lettera aperta di un lettore al direttore di Liberazione, con un intervento di Giulietto Chiesa

La coscienza e il senso comune. Una lettera aperta di un lettore al direttore di Liberazione (ma anche a quello de il manifesto , e altri), con un intervento di Giulietto Chiesa

Caro direttore,
l'articolo di oggi di Roberta Fantozzi, che illustra la campagna che Rifondazione ha organizzato e sta organizzando è in gran parte condivisibile, ma non affronta e non dà risposte al problema che l'articolo stesso pone all'inizio. C'è una evidente "manipolazione" quotidiana che IL REGIME mediale unificato, RAISET e non solo, opera dei "fatti" e della "realtà".
Questa manipolazione-nascondimento-disinformazione forma IL SENSO COMUNE delle larghe masse e impedisce la "consapevolezza", la "presa di coscienza" e la possibilità -necessità di lottare. Esiste quindi una necessità assoluta di "disvelamento" e di VERITA'.

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DA CHE PARTE STARE - appello per la manifestazione nazionale dei migranti del 23 Maggio a Milano

Appello per la manifestazione nazionale dei migranti del 23 maggio a Milano.
(per aderire: da.che.parte.stare@gmail.com )

La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti: donne e uomini,italiani e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi, il governoproduce e sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la leggeBossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una forzalavoro usa e getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti allaperenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in cassaintegrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni progetto divita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori, i precaricon contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta perprimi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà,sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, laclandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilitàsempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

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L'anfora dell'UDI arriva a Reggio Emilia

L'anfora dell'UDI arriva a Reggio Emilia
testimone dell volontà di dire BASTA alla violenza contro le donne: per dare un'occhiata all'insieme delle iniziative vedi il volantino qui a fianco (che può essere ingrandito).

Chi volesse partecipare - leggendo piccoli brani - nel pomeriggio di Lunedì 25 Maggio, in una pubblica lettura in Piazza Casotti, dalle 16.00 alle 17.00, ce lo faccia sapere inviando una mail a fahre@email.it
ciao!! partecipate tutt*!


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lunedì 18 maggio 2009

“A chi appartiene la tua vita?”

ARCI Reggio Emilia e Iniziativa Laica organizzano:

Giovedì 21 maggio ’09 alle ore 17,30 -20,00 presso il cinema CRISTALLO via Ferrari Bonini, 4 – R.E.

PAOLO FLORES D’ARCAIS
Filosofo e direttore di MicroMega

Presenta e discute il suo libro
“A chi appartiene la tua vita?”

Una riflessione su testamento biologico, eutanasia,
libertà e autodeterminazione, diritti civili nell’epoca oscurantista
di Ratzinger e Berlusconi

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Il corpo delle donne

Il corpo delle donne
documentario di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi
per vederlo clicca qui

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Il coraggio dimenticato

di Roberto Saviano, da Repubblica on line
Chi racconta che l'arrivo dei migranti sui barconi porta valanghe di criminali, chi racconta che incrementa violenza e degrado, sta dimenticando forse due episodi recentissimi ed estremamente significativi, che sono entrati nella storia della nostra Repubblica. Le due più importanti rivolte spontanee contro le mafie, in Italia, non sono partite da italiani ma da africani. In dieci anni è successo soltanto due volte che vi fossero, sull'onda dello sdegno e della fine della sopportazione, manifestazioni di piazza non organizzate da associazioni, sindacati, senza pullman e partiti.

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Quelle dieci domande


Il presidente del consiglio sta perdendo la brocca, e proprio su quell'arte di comunicare in cui vanta un primato indiscusso. Emette in contemporanea note ufficiali impersonali firmate Palazzo Chigi, book velinari (sempre di veline si tratta) personalissimi sulla propria vita firmati Vittorio Feltri, battute sui «birichini» che lo attaccano firmate Silvio Berlusconi. Troppi registri e troppi format diversi, gli spiegherebbe l'ultimo programmista delle sue tv: così l'audience rischia di confondersi e di scendere ancora di qualche punto rispetto agli ultimi sondaggi elettorali, che già gliene levano tre. Non aveva detto e strombazzato che l'affaire Veronica-Noemi è una faccenda privata, di cui intendeva tacere? E allora perché continua a non fare altro che parlarne, via note e via battute? E se della sua vita privata non vuole parlare, come mai replica l'operazione elettorale già fatta anni fa con il memorabile Una storia italiana, facendoci somministrare di nuovo da Libero la sua biografia inestricabilmente privata e pubblica, con i muscoli di quando aveva quindici anni esibiti accanto al sorriso da premier e Putin ospite a Villa Certosa?
La verità è che la favola della faccenda privata non ha retto neanche un minuto, e che fin dal primo minuto il premier, mentre ostentava strafottenza, imbastiva versioni approssimative dei fatti e armava i suoi contro la moglie per screditarla, ha capito che rischia grosso, più grosso di quanto già non vacilli per gli attacchi di Bossi sul referendum, di Brunetta sul governo, di Fini sulle coppie gay. Sì che di fronte alle dieci pertinenti domande sull'affaire messe in fila ieri da Giuseppe D'Avanzo su Repubblica (alcune formulate già su queste colonne da Gabriele Polo, dopo il monologo berlusconiano a Porta a porta), invece di rispondere come sarebbe suo dovere, accende con la nota ufficiale il solito pilota automatico - «invidia, odio, calunnia, diffamazione, strumentalizzazione» - e prova il contropiede straparlando d'altro per tutto il giorno: immigrati, G8, gasdotto sul Mar Nero, calcio, Millemiglia, piano casa, Nato, ricette per la ricrescita dei capelli, case ai terremotati, ponte sullo Stretto. Classica strategia di dépistage, patente quanto le contraddizioni che D'Avanzo imputa alle sue variegate versioni dei giorni scorsi sulle candidature delle veline, sul rapporto con Noemi, sull'amicizia con il padre di Noemi, sul suo arrivo alla festa di Noemi, sulle sue presunte frequentazioni di minorenni, sul suo stato di salute e via dicendo. Anche l'opposizione accende il pilota automatico e denuncia l'attacco alla libertà d'informazione. Che con Berlusconi va sempre bene, ci mancherebbe. Se non fosse che in democrazia oltre alla stampa libera esisterebbero anche delle libere istituzioni, e quelle dieci domande ci sarebbe piaciuto, a noi che facciamo informazione, resocontarle per esempio da un dibattito parlamentare. Ma fino a ieri anche per l'opposizione, salvo poche e meritevoli voci, l'affaire era una faccenda privata, di cui bisognava tacere. Tiriamo una linea e cominciamo da capo, con due preghiere. Fate quelle dieci domande, onorevoli deputati e senatori dell'opposizione. Risponda a quelle dieci domande, onorevole presidente del consiglio.

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Incoerenze di un caso politico: dieci domande a Berlusconi

di Giuseppe D'Avanzo, da Repubblica on line
Repubblica ha chiesto, nei giorni scorsi, di rivolgere al presidente del Consiglio dieci domande sulle incoerenze e le omissioni di una storia che molti definiscono "di Veronica" o "di Noemi" e nessuno azzarda a definire per quel che è o appare: un "caso Berlusconi". Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, lunedì, ha chiesto due giorni per dare una risposta. Quella risposta non è arrivata. Per non dissimulare, come vuole il nuovo conformismo dell'informazione italiana, ciò che dovrebbe essere chiarito, pubblichiamo oggi le domande che avremmo voluto rivolgere al premier e le contraddizioni che abbiamo ritenuto di riscontrare tra le sue dichiarazioni e quelle degli altri protagonisti della vicenda.

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domenica 10 maggio 2009

Una risata ci seppellirà

di Alessandro Portelli, dal Manifesto del 9 Maggio 2009, pag. 1

L’ultima volta che sono stato in metropolitana a Milano i po­sti erano tutti occupati - an­che se non so da chi e se con adegua­to diritto di sangue - per cui sono sta­to in piedi. Se non altro, tenendomi agli appositi sostegni, non ho dato oc­casione a nessun padano di prender­sela anche per questo con Roma ladrona. Almeno su questo, ho la co­scienza a posto, adesso che, nella «ca­pitale morale» del paese, il capogrup­po in consiglio comunale di un parti­to di governo - non il primo che pas­sa, insomma - se ne esce dicendo che bisogna riservare ai nativi un congruo numero di posti a sedere. E nessuno lo caccia fuori a calci.

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sabato 9 maggio 2009

Veronica e Silvio

di Clelia Mori
Le femministe aspettavano da molto un incontro tra il privato in cui le donne sono signore, e il pubblico, dove la signoria soprattutto politica l’hanno gli uomini. Dall’incontro dei due spazi speravano potesse nascere una cosa buona. Con Veronica e Silvio il momento pare sia arrivato e ad alto livello, ma non si sa se sarà buono. C’è abbastanza silenzio in rete per capirlo.
Clelia Mori 8.5.09

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