mercoledì 28 ottobre 2009

Carissime, Carissimi, vi scriviamo per proporvi di incontrarci a Roma

Domenica 8 novembre, dalle ore 11,30 alle 17. presso la Casa Internazionale delle Donne ( Via della Lungara)

Elettra Deiana, Fulvia Bandoli, Titti De Simone, Bia Sarasini, Bianca Pomeranzi, Silvana Pisa,Patrizia Sentinelli, Katia Zanotti.

E’ un’idea che è nata tra noi, negli incontri e negli scambi di riflessione che la nostra pratica di relazione rende possibili e ci aiuta a capire meglio quello che succede.


Il progetto sui cui molte di noi hanno investito e scommesso vive una fase difficile, tale da provocare disaffezione e sfiducia in quel mondo di sinistra che fino ad oggi ha sostenuto Sinistra e Libertà e ha guardato con simpatia ai nostri tentativi. Anche noi siamo preoccupate di fronte a quanto quotidianamente succede. Le logiche di conservazione dei piccoli perimetri, di autoconservazione dei ceti politici e di autoreferenzialità delle priorità messe in campo stanno bruciando tempo, occasioni e consenso. Il coordinamento nazionale nominato a Bagnoli, nonostante l’impegno e gli sforzi di molte e molti che ne fanno parte, non può rompere il circolo vizioso della sommatoria dei gruppi, che conta di più di ognuno di loro o di tutti loro messi insieme. Non c’è per ora nessuna realtà organizzata e abilitata a contare – Sinistra e Libertà in quanto tale – che ne sostenga gli sforzi. Soltanto un’efficace campagna di adesioni in vista dell’Assemblea Nazionale convocata per il 18 e 19 dicembre potrà mettere in campo questa realtà, con tutti i poteri che spettano alle iscritte e agli iscritti. Le pratiche politiche costituiscono uno dei problemi più gravi che abbiamo di fronte: pratiche per lo più maschili e spesso maschiliste, pesante eredità della crisi del Novecento e dell’autorità maschile, che non trova altro modo per sopravvivere che chiudersi in se stessa. Per loro intrinseca natura queste pratiche concorrono grandemente al restringimento delle relazioni e della positiva attenzione che in vari ambienti di sinistra era stata manifestata nei nostri confronti. Mentre molte persone, spesso donne, hanno dato vita a iniziative significative e a prese di posizione su alcuni grandi temi (scuola, pace, lavoro, ambiente, diritti civili) Sinistra e Libertà, nel suo complesso, appare invece assente o eclettica nelle posizioni politiche e slegata dai soggetti sociali. Ci colpisce inoltre quanto Sinistra e Libertà fatichi ad essere un luogo di donne e di uomini nel quale la libertà femminile sia principio fondante del progetto stesso. Proponiamo alle donne che vorranno compierlo un atto di cura del nostro progetto: l’assunzione della responsabilità pubblica nei confronti di ciò che condividiamo e per il quale continuiamo a spendere le nostre energie, la costruzione di uno spazio pubblico aperto condiviso da donne e uomini che avvertano come noi questa esigenza, sedimentando con i fatti responsabilità politica delle donne nell’avanzare proposte, nel delineare percorsi, nell’inventare regole e mediazioni efficaci. Uno spazio che rimetta in gioco quanto dalle donne e dalla loro storia e dal femminismo viene in termini di libertà, soggettività politica, pensiero sul mondo. Un tentativo che noi pensiamo possa far bene al progetto che non riusciamo a mettere al mondo e agli uomini che ne hanno veramente voglia come noi. E forse anche agli altri.

Questo è il blog di Reggio Fahrenheit

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