da: L'Unità on line
Tensione fuori dai cancelli della Fma (di proprietà della Fiat) a Pratola Serra, Avellino. All'alba la polizia ha rimosso il presidio di circa 200 operai davanti ai cancelli dello stabilimento che produce motori per la Fiat. La protesta dei lavoratori, in corso da lunedì, aveva lo scopo di sensibilizzare le autorità e l'opinione pubblica sui problemi dell'azienda, nella quale una parte dei 1.700 dipendenti è stata posta in cassa integrazione straorinaria.
Lo sgombero è stato attuato da cento agenti di polizia in tenuta antisommossa. Subito dopo l'intervento delle forze dell'ordine, nel piazzale dello stabilimento sono entrati 12 autocarri per caricare i motori prodotti dalla Fma e che partiranno per gli impianti Fiat di Cassino ed in Turchia.
Con il trascorrere delle ore, e in seguito all'intervento di stamattina della Polizia, il numero degli operai presenti davanti ai cancelli è aumentato. Davanti alla Fma sono anche arrivati alcuni sindaci della zona con la fascia tricolore per solidarizzare con gli operai. Stamattina gli operai hanno fatto resistenza passiva e sono stati allontanati dagli agenti. Ci sono stati momenti di forte tensione, ma non si sono registrati scontri nè si registrano feriti. Poi gli operai, circa 300, hanno bloccato i tir che stavano uscendo carichi di motori destinati allo stabilimento Fiat di Cassino e alla Turchia. Gli agenti di polizia presenti sul posto, circa 200, non sono intervenuti.
Protesta dei sindacati per l'intervento delle froze dell'ordine. «La Fiat è responsabile dell'intervento della polizia che con ingenti forze ha accerchiato il presidio dei lavoratori ed è intervenuta per rimuoverlo, nonostante la presenza di sindaci fra i lavoratori», afferma il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, secondo il quale «l'atteggiamento della Fiat ha superato ogni limite di decenza e di possibili relazioni sociali e sindacali». «Sappiano l'azienda e il governo - prosegue il leader della Fiom - che con questi atteggiamenti si rendono responsabili del clima di tensione che inevitabilmente crescerà in tutti gli stabilimenti Fiat. Non è possibile che la Fiat prepari con l'intervento della polizia l'incontro già fissato per il 26 febbraio sulla situazione della Fma». «La Fiom - conclude Rinaldini - è totalmente solidale con i lavoratori e domani, nell'assemblea che si terrà davanti ai cancelli, si decideranno ulteriori iniziative. La Fiom invita i lavoratori degli altri stabilimenti a decidere opportune iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori di Pratola Serra».
«I lavoratori di Fma stanno protestando contro l'assenza di un piano industriale sui motori da parte della Fiat che lascia nell'incertezza il futuro dello stabilimento che occupa oltre duemila lavoratori, tenendo conto anche dell'indotto», dichiara il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo.«Sono mesi che i lavoratori debbono sopportare un continuo utilizzo della Cassa Integrazione, che sta decurtando i loro salari in modo insopportabile».
«Stamattina la Polizia ha forzato e disperso il presidio degli operai cassaintegrati dell'Fma di Pratola Serra mentre stavano manifestando pacificamente davanti ai cancelli dello stabilimento», dice Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, aggiungendo che «gli operai sono rimasti a manifestare nei pressi dei cancelli ma la Polizia li ha aperti e ha già fatto uscire due camion». «Quanto accaduto è molto grave: onesti operai, che lottano per salvaguardare il proprio posto di lavoro, sono stati trattati come delinquenti. Chiediamo al ministro Maroni di intervenire», conclude il sindacalista. Una nota della Cgil Campania condanna a sua volta «l'intervento energico della polizia che, questa mattina all'alba, con un ingente schieramento di forze ha sgomberato il presidio democratico e pacifico fuori ai cancelli della Fma di Pratola Serra, nonostante la presenza di sindaci e amministratori locali».
Dure protesta contro l'intervento della polizia anche da parte del leader di Rifondazione Paolo Ferrero e di Francesco Barbato dell'Idv.
Per il 26 febbraio a Roma, al ministero per lo Sviluppo economico, è stato fissato un vertice al quale parteciperanno i vertici Fiat e quelli del sindacato metalmeccanico. Domani ad Avellino si svolgerà un consiglio provinciale monotematico proprio sul problema della Fma.