In occasione della scomparsa del nostro amico Renzo Bonazzi, primo lettore di Reggio Fahrenheit in Piazza Casotti l'8 Novembre 2008,
ripubblichiamo due suoi interventi sul nostro blog. Il primo - questo qui sotto - è un suo commento, che risale esattamente al 4.1.2009 (!) alla manifestazione della comunità araba reggiana in occasione dell'invasione di Gaza da parte di Israele.
Reggio Emilia 4-1-2009
Ero presente anch’io in piazza Prampolini sabato ed ho partecipato alla manifestazione della comunità araba reggiana per chiedere la cessazione dell’intervento israeliano nella striscia di Gaza.
Non ne ho condiviso alcuni aspetti: anzitutto il gesto di bruciare una bandiera d’Israele (condannato subito dagli stessi promotori dell’iniziativa) e la non dichiarata ma, implicita in molti slogan, intolleranza nei confronti della stessa esistenza dello stato di Israele.
Tuttavia, nel complesso la manifestazione ha espresso la rivendicazione di una soluzione pacifica dell’incancrenito conflitto israelo-palestinese; la ripulsa dell’uso della violenza bellica per risolverlo; un appello ai paesi che, approvando il 29 novembre 1947 la risoluzione dell’ONU per la istituzione in Palestina due stati indipendenti, hanno promosso una situazione che da più di sessant’anni insanguina quella regione, perché esercitino la loro influenza per fermare la violenza e realizzare quel progetto.
Certamente, la presenza esclusiva di arabi ed islamici (salvo pochissimi altri) ha caricato la manifestazione di un intenso risentimento, di un rancore che, sono convinto, una maggiore presenza di reggiani avrebbe attenuato e corretto..
Il silenzio delle forze politiche, sociali e religiose, i cauti commenti di alcuni sono, a mio parere, un indice preoccupante di insensibilità politica e sociale, e, non per ultimo, umana.
Anche queste occasioni sono un banco di prova del processo di integrazione.
Renzo Bonazzi