di Gian Franco Riccò
Sul caso aperto dalle dimissioni del Procuratore della Repubblica Italo Materia, per dirla con un vecchio proverbio spagnolo, il mulino fa molto rumore ma non esce la farina. Di cosa è accusato il dott. Italo Materia?
Il discorso di Sonia Alfano, tenuto a Reggio il 25 ottobre 2008, faceva capire che ci sarebbero state delle sue gravi mancanze. Non vigilò sull’appalto vinto dalla ditta Ciampà? La gara venne fatta dall’AGAC, c’entrava qualcosa la Procura in questa procedura? Non credo che si occupi di appalti se non in presenza di denunce o segnalazioni. Materia era collega ed amico di un magistrato? Ha firmato anche lui una relazione favorevole ad un falso pentito di mafia? Ha pranzato con questo individuo? Si, disse l’Alfano, questo si desume da atti giudiziari e non si può vivere con queste ombre. Il vivere era ovviamente riferito alla cittadinanza.
Sta di fatto che, per quello che ho capito, il dott. Materia testimoniò nel processo in cui venne processato Lembo, magistrato infedele, ma non risultano provvedimenti o censure a carico di Materia stesso, quindi, ne deduco, fu chiamato solo a testimoniare non a rispondere di presunti reati.
Salvatore Borsellino, presente anch’egli al convegno di ottobre, interviene adesso con una lettera per dire che “nessuno ha accusato Materia di essere colluso o mafioso”, poi se la prende, a ragione, contro la classe politica locale per la mancanza di impegno contro la criminalità organizzata. Nello stesso tempo “i grillini” di Bologna organizzano una manifestazione contro Italo Materia, essi lo comunicano nelle stesse ore in cui il CSM, stando ai giornali, sembra preferire Materia stesso per la responsabilità di Procuratore capo in quella provincia. Molti magistrati bolognesi di ottima reputazione lo difendono, i “grillini” rinunciano alla protesta. Forse hanno pensato che in certe cose non bisogna esagerare? Comunque non la fanno e Materia si dimette.
Sulle infiltrazioni mafiose a Reggio Emilia, i suoi business, l’economia criminale e illegale c’è da fare molto, però va detto che in questi ultimi due tre anni si sta sviluppando un movimento spontaneo contro le mafie, si estende la solidarietà ai cittadini, i giovani e lavoratori di Locri, della Sicilia e della Puglia che combattono questa difficile battaglia. Di questo converrà parlarne perché è importante, però adesso ci rimane un interrogativo senza risposta: perché il Procuratore Italo Materia è stato attaccato così pesantemente? Ci sono forse cose che ci sfuggono o non sappiamo? Per ora, al momento, c’è un fatto, un magistrato è stato delegittimato pubblicamente senza accuse precise. Gli autori dicano quello che vogliono, ma soprattutto ci spieghino bene i motivi della loro campagna, se si tratta di intensificare la lotta contro la criminalità organizzata troveranno a Reggio, io spero, molti alleati, ma se quanto accaduto rimarrà una pagina oscura per la trasparenza della vita pubblica dovranno anche loro giustificarsi di fronte ai cittadini.
Gian Franco Riccò
Il discorso di Sonia Alfano, tenuto a Reggio il 25 ottobre 2008, faceva capire che ci sarebbero state delle sue gravi mancanze. Non vigilò sull’appalto vinto dalla ditta Ciampà? La gara venne fatta dall’AGAC, c’entrava qualcosa la Procura in questa procedura? Non credo che si occupi di appalti se non in presenza di denunce o segnalazioni. Materia era collega ed amico di un magistrato? Ha firmato anche lui una relazione favorevole ad un falso pentito di mafia? Ha pranzato con questo individuo? Si, disse l’Alfano, questo si desume da atti giudiziari e non si può vivere con queste ombre. Il vivere era ovviamente riferito alla cittadinanza.
Sta di fatto che, per quello che ho capito, il dott. Materia testimoniò nel processo in cui venne processato Lembo, magistrato infedele, ma non risultano provvedimenti o censure a carico di Materia stesso, quindi, ne deduco, fu chiamato solo a testimoniare non a rispondere di presunti reati.
Salvatore Borsellino, presente anch’egli al convegno di ottobre, interviene adesso con una lettera per dire che “nessuno ha accusato Materia di essere colluso o mafioso”, poi se la prende, a ragione, contro la classe politica locale per la mancanza di impegno contro la criminalità organizzata. Nello stesso tempo “i grillini” di Bologna organizzano una manifestazione contro Italo Materia, essi lo comunicano nelle stesse ore in cui il CSM, stando ai giornali, sembra preferire Materia stesso per la responsabilità di Procuratore capo in quella provincia. Molti magistrati bolognesi di ottima reputazione lo difendono, i “grillini” rinunciano alla protesta. Forse hanno pensato che in certe cose non bisogna esagerare? Comunque non la fanno e Materia si dimette.
Sulle infiltrazioni mafiose a Reggio Emilia, i suoi business, l’economia criminale e illegale c’è da fare molto, però va detto che in questi ultimi due tre anni si sta sviluppando un movimento spontaneo contro le mafie, si estende la solidarietà ai cittadini, i giovani e lavoratori di Locri, della Sicilia e della Puglia che combattono questa difficile battaglia. Di questo converrà parlarne perché è importante, però adesso ci rimane un interrogativo senza risposta: perché il Procuratore Italo Materia è stato attaccato così pesantemente? Ci sono forse cose che ci sfuggono o non sappiamo? Per ora, al momento, c’è un fatto, un magistrato è stato delegittimato pubblicamente senza accuse precise. Gli autori dicano quello che vogliono, ma soprattutto ci spieghino bene i motivi della loro campagna, se si tratta di intensificare la lotta contro la criminalità organizzata troveranno a Reggio, io spero, molti alleati, ma se quanto accaduto rimarrà una pagina oscura per la trasparenza della vita pubblica dovranno anche loro giustificarsi di fronte ai cittadini.
Gian Franco Riccò