di Leonardo Angelini
Da qualche tempo quando la mattina vado in edicola mi ritrovo di fronte alle manchettes pubblicitarie dei giornali locali che sparano i titoli più incredibili su ciò che accade in città: l’altro giorno c’era anche la “notizia” di un assalto di due bambini di tre anni ai danni di un loro coetaneo in una scuola materna.
Si ripete ciò che ormai accade da oltre 15 anni nell’imminenza di ogni elezione; ed anzi stavolta la rincorsa è stata presa con largo anticipo. Figuriamoci cosa accadrà fra un po’ di mesi!
Mi sbaglierò, però a me pare scontato che, di questo passo, non sia più possibile parlare e discutere realmente di politica, e che tutto ormai giunga a noi distorto e sotto forma di grida astiose e violente destinate scientemente a far montare in città ed in provincia l’odio di tutti contro tutti.
Forse sto esagerando, ma secondo me ci sono forze politiche che su quest’odio e su questa distruttività stanno costruendo, praticamente indisturbati, una rete di consenso destinata ad avvelenare gli storici pozzi reggiani della democrazia.
Ma, se è e vero anche un quarto di quel che dico, penso che in un clima reso così torbido e respingente ogni luogo di discussione che sorga diventi, oggi a Reggio, un’azione rivoluzionaria.
Da qualche tempo quando la mattina vado in edicola mi ritrovo di fronte alle manchettes pubblicitarie dei giornali locali che sparano i titoli più incredibili su ciò che accade in città: l’altro giorno c’era anche la “notizia” di un assalto di due bambini di tre anni ai danni di un loro coetaneo in una scuola materna.
Si ripete ciò che ormai accade da oltre 15 anni nell’imminenza di ogni elezione; ed anzi stavolta la rincorsa è stata presa con largo anticipo. Figuriamoci cosa accadrà fra un po’ di mesi!
Mi sbaglierò, però a me pare scontato che, di questo passo, non sia più possibile parlare e discutere realmente di politica, e che tutto ormai giunga a noi distorto e sotto forma di grida astiose e violente destinate scientemente a far montare in città ed in provincia l’odio di tutti contro tutti.
Forse sto esagerando, ma secondo me ci sono forze politiche che su quest’odio e su questa distruttività stanno costruendo, praticamente indisturbati, una rete di consenso destinata ad avvelenare gli storici pozzi reggiani della democrazia.
Ma, se è e vero anche un quarto di quel che dico, penso che in un clima reso così torbido e respingente ogni luogo di discussione che sorga diventi, oggi a Reggio, un’azione rivoluzionaria.