giovedì 31 dicembre 2009

28.12.2009 Assemblea Regionale del PD Puglia: "nessuna occupazione" !!

mercoledì 30 dicembre 2009

Sergio Lusetti - Incanti - Dipinti e sculture 1967-2009

Pdm Mostra Lusetti TX

martedì 29 dicembre 2009

Lavori in corso nell'era digitale

Lavori in corso nell'era digitale, da Sbilanciamoci
di Laura Balbo

Sulle tracce dei cambiamenti del lavoro sotto la spinta di crisi e tecnologia. Da un lato il digitale che libera la creatività, dall'altro le "digital sweatshops"
Tenere presenti i diversi aspetti, e conseguenze, della “crisi” - aldilà delle soluzioni e dei messaggi “ufficiali” o comunque accreditati (dei politici, e anche degli economisti) - mi interessa molto. Due spunti che ho trovato di recente riguardano possibili aspetti di cambiamento dell’esperienza del lavoro, fin’ora poco messi in luce: in un caso positivi, nell’altro preoccupanti.
Quelli che suonano – e ci vengono descritti - appunto come positivi sono menzionati in alcuni articoli che mettono a fuoco le attività artistiche definite amatoriali: e si dice che con la “professionalizzazione” che ha interessato diversi tipi di artisti nel secolo scorso (e con il loro inserimento più o meno stabile in istituzioni e sedi specializzate, vale per esempio per gli orchestrali e gli attori di teatro) sono andati perduti elementi importanti di una fase precedente: creatività, spontaneità, anche piacere.
Ciò che sta succedendo adesso, si suggerisce, fa uscire da questa fase, ci porta avanti. Vengono descritti esempi di vario genere: gruppi musicali si formano a livello di quartiere, o perché accomunati da particolari scelte e riferimenti (la musica di paesi particolari, l’uso di strumenti inconsueti; anche l’età delle persone coinvolte può essere un criterio di aggregazione). Si insiste sul fatto che oggi “artisti amatoriali frustrati” - perché in pasato non accettati da quelli che erano riconosciuti come gli “arbitri” nei rispettivi settori, in studi cinematografici, gallerie d’arte, case discografiche, e nell’editoria - hanno occasioni per realizzare le loro aspirazioni, grazie a YouTube e a meccanismi analoghi. Anche romanzieri e scrittori riescono a saltare le tradizionali barriere di accesso e si affermano, e pubblicano, per effetto dei nuovi sistemi non cartacei di stampa e distribuzione. La produzione artistica amatoriale è più accessibile in termini di costi, sia per coloro che la realizzano sia per gli spettatori e altri “utilizzatori”. Molte cose si realizzano in settori no profit.
Se sia una cosa positiva o meno, su questo non si traggono conclusioni. Ma si ricorda che la parola “amatoriale”, amateur, viene dal latino, e fa riferimento a un rapporto di “amore”: dimensione che c’entra, si sottolinea, con il mondo dell’arte. E c’è una frase interessante di Robin Simpson, che è a capo della U.K. Voluntary Arts Network: ”la crisi ha spinto molti a pensare alle cose che danno un senso alla loro vita”.
L’altra notizia riguarda un mondo molto diverso, e il titolo del pezzo a cui mi riferisco ( Newsweek Special Issue, 2010) è “The New Digital Sweatshops”. Si fa il punto su quella parte della popolazione che trova collocazione nei vari mondi del “lavoro digitale” e ci si interroga su come i dati della disoccupazione e della “crisi” vadano letti in questo scenario, comunque ingrande sviluppo. Nell’articolo si fa una distinzione tra posizioni collocate in alto, creative, molto ben remunerate, il vertice, si dice, di una specie di piramide; c’è poi uno strato intermedio; e sotto la base, e qui il lavoro è fatica e, riprendendo una definizione in disuso, è “sudore”.
Un esempio del livello alto è così presentato: un’azienda ha bisogno di risolvere un problema per il quale non trova risposta all’interno delle sue strutture, e dunque si rivolge a quella che è definita una “eBay per la soluzione di problemi difficili”. Sulla rete si sollecita chi abbia l’idea giusta a proporla, si fissa una scadenza; se uno ce la fa, può guadagnare anche ventimila dollari.
All’estremo opposto, e qui si ritorna al riferimento alle sweatshops del passato, ci sono persone che attraverso internet, rispondendo a centinaia di messaggi, operano in varie parti del mondo per lo stesso datore di lavoro. L’idea è di offrire rapide soluzioni a problemi di turisti e viaggiatori (come trovare il miglior caffè in una determinata città, attraverso una rete di clienti abituali); o di far girare le risposte giuste a giochi che vengono proposti a numeri altissimi di partecipanti (si cita un gioco di Amazon, Mechanical Turk). Qui il guadagno è molto basso. La legislazione sul lavoro e anche pratiche che sono consolidate almeno in certi contesti, non si applicano. Ma soprattutto si insiste sul fatto che sono moltissime le persone che non hanno alcuna garanzia in termini di retribuzione, salario minimo, tutela sanitaria e pensionistica; e si segnala anche il problema del lavoro minorile). Succede anche che si imponga ai lavoratori di essere controllati per ogni cosa che dicono, per ogni movimento del loro mouse.
A molti si richiede di non fare sapere che lavorano per una certa impresa, e a quali condizioni: anzi, ci si mette a lavorare senza neanche avere un’ idea di quali attività si dovranno svolgere, e per quale “imprenditore”, e dove questo sia collocato. Un commento ancora: “se la forza lavoro può essere selezionata, organizzata, e diretta da un qualunque punto lontano, le relazioni e le iniziative comuni tra lavoratori saranno ridotte, o anzi impossibili”.
Dunque si delinea uno scenario in cui le tradizionali condizioni di solidarietà e la possibilità di rivendicare diritti non si danno; ma nemmeno non è possibile, per i lavoratori coinvolti, creare rapporti, movimenti collettivi. E per gli “imprenditori” attivi in questo sistema ci sono molti modi per evitare qualunque controllo o normativa.
E’ utile che questi possibili sviluppi ci siano fatti presenti. Si

lunedì 28 dicembre 2009

Il furto del TFR - intervista a Beppe scienza

sul blog di Beppe Grillo
"L’ultima novità sul TFR ha suscitato molto sdegno, anche se in effetti non è la cosa più grave. La novità è che la Legge Finanziaria per il 2010 utilizzerà quei soldi che le aziende, anziché tenerli loro a fronte del TFR dei loro dipendenti, hanno dato all’Inps non è la cosa più grave, in quanto non tocca veramente la situazione dei lavoratori; purtroppo sono altre le cose che toccano o toccheranno o minacciano di toccare la situazione dei lavoratori.
La riforma bipartisan del TFR, decisa prima da Maroni e Tremonti con il governo Berlusconi e poi anticipata di un anno dal governo Prodi, è stata uno dei tiri più mancini tirati ai lavoratori italiani negli ultimi decenni.
Il vero inganno, il vero imbroglio, la vera falsità che viene diffusa dai vari economisti di regime è un’altra, ed è la base del discorso con cui si vuole convincere la gente a aderire alla previdenza integrativa e è questo discorso. Le pensioni saranno basse e quindi non sufficienti, per integrarle bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione: bene, questa è una falsità bella e buona! Può anche darsi che le pensioni saranno basse, anche se è difficile prevedere tra 40 anni come saranno le pensioni, prevedere a distanza di 40 anni come saranno le pensioni, come saranno gli stipendi, come saranno i prezzi è praticamente impossibile. Ma anche se fosse vero che saranno basse, è falso che per avere una rendita aggiuntiva bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi: no, uno si tiene il TFR e, quando incassa la liquidazione, se vuole utilizza questa cifra per avere una pensione integrativa e, se quella cifra è più alta di quanto è rimasto invece a quel poveraccio che ha aderito a un fondo pensione, chi non ha aderito avrà una pensione integrativa più alta di chi ha aderito.
Ci sono dei campioni, nella non nobile arte di prendere in giro i lavoratori italiani che raccontano loro delle cose addirittura ridicole; prendo un esempio concreto, uno di questi campioni si chiama Marco Lo Conte ed è un giornalista de Il Sole 24 Ore, il bollettino quotidiano della Confindustria, in cui lui dice - cito da sabato 24 ottobre 2009 a pagina 4 di Plus24, il supplemento - che: “per chi non aderisce alla previdenza integrativa c’è la certezza roulotte, cioè la certezza di trovarsi, in vecchiaia, a vivere in una roulotte senza neanche il cibo per i gatti” e questo riguarderebbe 18 milioni tra i 23 milioni di italiani lavoratori dipendenti. Beh, dire che chi non aderisce alla previdenza integrativa è certo di finire a vivere in roulotte mostra soltanto che a Il Sole 24 Ore manca il senso del ridicolo.
Con il 2010 dovrebbero arrivare a tutti i lavoratori dipendenti delle buste, pare di colore arancione, ma l’aspetto cromatico è irrilevante, in cui si dice loro quale sarà presumibilmente la loro pensione. Il fine di queste buste arancioni è spaventare i lavoratori e indurli, spingerli a cosa? Ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi. Ecco, questo è quello che una persona prudente proprio non deve fare.
Dare i propri soldi ai fondi pensione vuole dire correre due rischi che con il TFR non si corrono: il primo rischio - e si è visto bene nel 2008 - è che un crack di mercati finanziari faccia scendere di valore quello che uno ha messo da parte; qui non si tratta di fallimenti, i fondi pensione non falliscono, anche i fondi comuni non falliscono, però possono perdere il 90% senza fallire. L’altro rischio che c’è è che riparta l’inflazione.
Quello che è sicuro è che, di fronte a entrambi questi due rischi, un crack dei mercati finanziari e il ripartire dell’inflazione, che magari possono anche capitare entrambi insieme, perché a volte le brutte notizie vengono insieme, chi si tiene il TFR è tranquillo, perché il valore del TFR non dipende dai mercati finanziari e, se viene l’inflazione, il TFR segue in maniera eccellente l’inflazione.
Ora, il ministro Sacconi ha più volte anticipato che: “si farà partire un nuovo periodo di silenzio /assenso”, cioè altri sei mesi in cui, automaticamente, se uno decide di no, i suoi soldi vanno nei fondi pensione.
Il TFR va bene per i lavoratori, va abbastanza bene per i lavoratori, va abbastanza bene per le aziende, però non fa guadagnare i banchieri, perché i lavoratori prendono i soldi dalle aziende e la banca non si mette in mezzo a fare la sua cresta; non fa guadagnare gli assicuratori, che non sono assolutamente nel gioco, non va guadagnare i gestori di fondi perché non gestiscono niente, non fa guadagnare i sindacati, perché non hanno a da mettere i loro uomini, come invece li mettono, nei fondi pensione per la gestione dell’amministrazione, non fa guadagnare i funzionari della Confindustria e delle altre organizzazioni del patronato, che invece nei fondi pensione mettono anche loro i propri uomini, non fa guadagnare i docenti universitari, non fa guadagnare gli economisti, perché il TFR va avanti per conto suo e gli economisti non possono fare consulenze, non possono essere nei consigli di amministrazione dei fondi pensione, non possono guadagnarci sopra. Insomma, il TFR è una cosa che va bene soltanto ai lavoratori e alle aziende, non fa guadagnare gli altri e gli altri hanno cercato di distruggerlo. Per fortuna non ci sono ancora riusciti!" Beppe Scienza

domenica 27 dicembre 2009

28.12.09 - 66° Anniversario del sacrificio dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri


In mattinata:
Omaggio ai caduti nei cimiteri di Guastalla e di Campegine
e al Poligono di Tiro di Reggio Emilia
a seguire: MUSEO CERVI
Momento di ricordo e
Inaugurazione dell'installazione museale permanente
Muri che parlano

venerdì 25 dicembre 2009

Pd, la Guerra delle Due Rose

di Francesco Piccolo, da L'Unità on line

Si fanno leggi ad personam, si colpisce Berlusconi in mezzo alla folla, si parla di mandanti e cattivi maestri, si prova ad abbassare i toni; ci sono politici che difendono la Costituzione, altri che la attaccano; altri ancora che sono nel partito di Berlusconi ma hanno cominciato un percorso di allontanamento che li sta facendo diventare degli eroi della sinistra.




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Papà Noel ...























.. doit etre une femme.

giovedì 24 dicembre 2009

Il lieto annuncio


Dal Manifesto, la vignetta di Vauro del 24.12.09

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Per questo governo i migranti sono braccia e non persone

Su Liberazione di oggi 23 Dic. '09, questa intervista ad Amabile Carretti, del Dipartimento Immigrazione della CGIL di Reggio Emilia (clicca sull'immagine dell'articolo per ingrandirlo)

martedì 22 dicembre 2009

Vero o falso -LE CLASSIFICHE DEL TURISMO DELLA SIGNORA BRAMBILLA

di La redazione de La voce. info 22.12.2009

“Il lavoro che è stato fatto e la grande immagine che il nostro paese ha in tutto il mondo e che mantiene e conserva, fanno sì che l’Italia continui ad essere la prima destinazione ricercata dai turisti di tutto il mondo. Un viaggio in Italia è il sogno di ogni persona.” – Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo – intervistata al Tg4, edizione serale, 18/12/2009

Falso. Secondo l’Organizzazione mondiale del Turismo, l’Italia è già da alcuni anni in quinta posizione nella classifica dei paesi con più turisti internazionali e risulta essere al quarto posto per ricavi dal turismo internazionale. Davanti al nostro paese ci sono nell’ordine, Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina. Inoltre, secondo il recente rapporto del World Economic Forum, l’Italia si trova al ventottesimo posto per competitività dell’industria turistica, addirittura ultimi nell’Europa a 15.

Versione video:


*
» Vero o Falso? Michela Brambilla al TG4 - 18 dicembre 22.12.2009

sabato 19 dicembre 2009

Con i nostri migliori auguri di Buone Feste! - la redazione



Noi prevarremo! .. un giorno ..
intanto .. Buone Feste a tutt*!!
la redazione

mercoledì 16 dicembre 2009

Il corpo di Berlusconi - L'analisi di Filippp Ceccarelli

da: Repubblica on line

domenica 13 dicembre 2009

INERZIE

di Rossana Rossanda, da Il Manifesto on line

Tanto tuonò che piovve. Da poche ore il premier Berlusconi ha denunciato al partito popolare europeo, a Bonn, di essere un perseguitato politico in Italia. E chi lo perseguita? L'Alta corte costituzionale, che non è più supremo istituto di garanzia ma organo di parte, e precisamente di sinistra, grazie alle nomine fatte da tre presidenti della Repubblica di sinistra che si sono susseguiti da noi, i noti estremisti Scalfaro, Ciampi e Napolitano. Non solo: un partito di giudici, clandestino ma efficiente, gli scatena contro una valanga di calunniose vertenze giudiziarie. Stando così le cose, egli ha dichiarato solennemente al Ppe che intende cambiare la Costituzione italiana del 1948 e lo farà con tutte le regole o senza. Già in passato l'aveva disinvoltamente definita di tipo «sovietico».

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La grande anomalia nell'Italia del Cavaliere

di Eugenio Scalfari, da Repubblica on line

C'È un'anomalia al vertice istituzionale dello Stato. L'abbiamo scritto varie volte ed Ezio Mauro l'ha di nuovo precisato con chiarezza subito dopo il discorso di Silvio Berlusconi all'assemblea del Partito popolare europeo a Bonn. L'anomalia sta nel fatto che il presidente del Consiglio e capo del potere esecutivo disconosce l'autonomia del potere giudiziario; disconosce la legittimità degli organi di garanzia a cominciare dal Capo dello Stato e dalla Corte costituzionale e ritiene che il premier, votato dal popolo, detenga un potere sovraordinato rispetto a tutti gli altri.

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sabato 12 dicembre 2009

Al cuore dello stato

di Valentino Parlato, da Il Manifesto online

Siamo a una crisi istituzionale, dell'equilibrio tra i poteri costituzionali della Repubblica, come non ne ricordo. A questo punto mi viene da scrivere che siamo alla vigilia di un colpo di stato o al 25 luglio di Silvio Berlusconi (per i più giovani ricordo che il 25 luglio il Gran consiglio fascista liquidò Benito Mussolini). L'aggressività smodata del presidente del consiglio è sintomo della sua insicurezza e, quindi, della volontà di fare il colpo di stato, sferrare l'attacco finale. Vorrei ricordare che il 12 ottobre di quest'anno Il Giornale (la proprietà è nota) scriveva: «Se eleggessimo noi l'uomo al Quirinale?» L'annuncio della volontà di fare dell'Italia una repubblica presidenziale, non all'americana, ma piuttosto fascista.

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venerdì 11 dicembre 2009

Nichi Vendola Presidente Regione PUGLIA 2010 - VIDEO LETTERA

martedì 8 dicembre 2009

Saluteremo il signor padrone



Giovanna Marini e Francesco De Gregori

Il popolo viola ( pagina FB )

Il popolo viola ( pagina FB )
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lunedì 7 dicembre 2009

La partita dell'identità sul corpo delle donne

di Wassyla Tamzali (*)
(*) Femminista, avvocata algerina Wassyla Tamzali, avvocata algerina, ex direttrice della commissione dei diritti delle donne dell'Unesco, con Une femme en colère, lettre d'Alger aux Européens désabusés (Gallimard, 9,50 ) affronta la questione dell'identità interrogando gli europei post-moderni sulla questione, sempre di attualità e fonte di polemiche, delle «donne musulmane», diventata «l'emblema del rapporto tra i mondi occidentale e musulmano».

- Mentre si discute di identità nazionale, tu parli di dimissione del pensiero occidentale di fronte ai comunitarismi di ogni tipo. Cosa vuoi dire?

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A GAZA A FINE DICEMBRE SAREMO MIGLIAIA PER DIRE BASTA CON L'ASSEDIO di Forum Palestina - 23 novembre 2009


"La Gaza Freedom March non si limiterà a deplorare la brutalità israeliana, ma agirà per fermarla”.
A fine anno, migliaia di volontari provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento al valico di Rafah, il confine della Striscia di Gaza con l’Egitto, in quella che si annuncia come la più grande operazione di solidarietà internazionale della storia recente. Con la Gaza Freedom March, In tutto il mondo ci si sta mobilitando per porre fine alla tortura del popolo palestinese di Gaza, rispondendo all’esortazione contenuta nell’appello dell’associazione statunitense Code Pink: “Con la Gaza Freedom March, l’umanità non si limiterà a deplorare la brutalità israeliana, ma agirà per fermarla”.

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Relativismo. Un bene-La Verità non esiste. Ci sono tante verità di cui nessuno ha il monopolio


di Stefania Friggeri

Ai primi di agosto Benedetto XVI ha lanciato da Castelgandolfo un atto di accusa preciso: nel mondo contemporaneo ci sono “ideologie e filosofie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in Dio”. Ovvero: l’idea di “libertà individuale ed arbitrarietà” porta l’uomo a decidere in autonomia del bene e del male e dunque al relativismo.

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Reggio Fahrenheit: due canzoni sul NO B DAY

Reggio Fahrenheit: due canzoni sul NO B DAY

metti quello che vuoi appaia in home

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domenica 6 dicembre 2009

due canzoni sul NO B DAY



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sulla manifestazione di ieri 5 Dicembre 2009



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sabato 5 dicembre 2009

Berlusconi - dimissioni: ultimo appello del No B Day

BUON 5 DICEMBRE A TUTTI

BUON 5 DICEMBRE A TUTTI

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venerdì 4 dicembre 2009

Spot No Berlusconi Day

ascoltate lo spot avviando il video: è simpatico!!
viva la creatività dei giovani del No B. Day!

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giovedì 3 dicembre 2009

No Berlusconi Day!!!


Reggio Fahrenheit aderisce alla manifestazione
e trasmetterà la diretta in streaming, cioè qui nel sito,
coloro che hanno Sky potranno vedere la manifestazione su RaiNews 24, oppure su YouDem (canale Sky N. 813)

mercoledì 2 dicembre 2009

Contro la crisi in quindici mosse

da: Sbilanciamoci! (Importante: in allegato l'intera contromanovra di Sbilanciamoci: Rapporto2010.pdf )

La campagna Sbilanciamoci! ha presentato il suo Rapporto sulla Finanziaria 2010. Ecco il capitolo con le proposte.
Fino ad oggi le misure di Tremonti e di Berlusconi sono state dei “pannicelli caldi”. In questi mesi i responsabili del governo si sono attardati prima a sminuire i dati della crisi (affannandosi a sdrammatizzare le analisi degli istituti di ricerca) e poi a spandere inutile ottimismo, invece di affrontare la crisi con iniziative e politiche adeguate alla gravità della situazione.
I diversi provvedimenti varati in questi mesi o sono pure operazioni di marketing o misure molto modeste che non incidono sul corso della crisi.
Sbilanciamoci! propone un intervento equivalente al 1,6% del Pil del 2010 e allo 0,9% del 2011. In tutto 40 miliardi, coperti in parte da nuove entrate e da risparmi sulla spesa pubblica e in parte generati dal necessario indebitamento per far fronte alla crisi

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martedì 1 dicembre 2009

Erri De Luca racconta l'immigrazione dal cimitero di Lampedusa

Questo è il blog di Reggio Fahrenheit

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